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Forlani Studio

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User Generated Content: dalla vita reale alla rete1 min read

Parliamo dello UGC: lo User Generated Content. Metodologia che rispecchia la realtà web 2.0 che viviamo. Tempo fa abbiamo parlato di come l’immagine sia fondamentale in un’epoca come la nostra, dove tutto è più veloce, e per catturare l’attenzione degli utenti ci vogliono immediatezza e sostanza, accompagnate da un visual curioso e creativo. Ora prende sempre più piede la scelta di utilizzare il video, per esprimersi oppure per interagire con community e brand.

Vedi semplicemente il fenomeno del Flash Mob: negli ultimi mesi se n’è fatto un largo utilizzo. Dall’inglese flash: lampo, inteso come cosa rapida, improvvisa, e mob: folla, ormai associazioni, brand e privati, hanno utilizzato questo strumento, chi per promuovere una giusta causa, chi per pubblicizzarsi e chi semplicemente per ridere con gli amici.

Su quest’onda sono nate diverse applicazioni mobile che promuovono questo tipo di coinvolgimento “fisico”, e incentivano la creazione di video. Ne è un esempio VINE, l’app acquistata da Twitter, che permette di registrare video della durata di 6 secondi.

Con VINE l’utente può inviare messaggi veloci, oppure condividere loop creativi.

Naturalmente questi nuovi canali sono già stati sfruttati dai brand.

Ce ne sono molti altri: Toyota, Bacardi, Dove

Un’altra app che fa dello UGC l’unica prerogativa, è D-STILLstartup tutta italiana che ha creato un’applicazione che permette di suggerire una storia, la quale può raccogliere video da più utenti, in modo da formare una sorta di “video collettivo”: ognuno, seguendo la trama, contribuisce a creare un film.

Vi abbiamo incuriositi? L’argomento merita più spazio, ne parleremo in maniera più approfondita in uno del prossimi post!
Stay tuned!

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