Destreggiarsi fra i formati file immagine, se non si è esperti, può sembrare un labirinto.
Per chi fa il nostro lavoro invece, non è inusuale trovarsi di fronte a richieste bizzarre e talvolta di difficile comprensione sui formati di file grafici. Constatiamo quasi quotidianamente che vi è molta confusione sulle caratteristiche e proprietà di un file o semplicemente incertezza su come cambiare il formato di un file.
Iniziamo col fare un po’ di chiarezza partendo dall’inizio.
Formati immagini: raster vs vettoriale
Cominciamo a dire che esistono due tipi di immagine digitali: formati raster e formati vettoriali.
Le immagini raster
Le immagini raster sono praticamente costituite da pixel, cioè quei piccolissimi quadratini che accostati l’uno all’altro restituiscono visivamente un immagine o una fotografia.
L’immagine raster proprio perchè è composta da pixel è da considerarsi poco malleabile perchè vincolata all’ingrandimento e al formato proporzionale. Infatti se troppo ingrandita risulterebbero visibili i quadratini e l’immagine sarebbe sgranata. Se ingrandita non in maniera proporzionale, otterremo invece un immagine completamente deformata. Quante volte ci è capitato di vedere immagini ristrette per mancanza di spazio? O Immagini distorte perché con un “tira di qui e un tira di là” le proporzioni originali si sono perse??!?
Un’immagine raster deve avere una risoluzione specifica per il supporto di destinazione. Più alta è la risoluzione di un’immagine, e più dettagliata e definita sarà la sua riproduzione. Questo dipenderà dal mezzo con cui verrà riprodotta. Per esempio, le immagini che vediamo on line, oppure le immagini scattate con la nostra fotocamera di vecchia generazione e visualizzate poi sul nostro PC, hanno una risoluzione abbastanza bassa, circa di 72 dpi. Immagini di buonissima qualità tipografica devono avere una risoluzione minima di 300 dpi (c’è una bella differenza, no?). Per stampare con qualità discreta sulla nostra stampante da ufficio, basterà invece avere una risoluzione da 150/200 dpi.
Metodo di colore immagine: RGB vs CMYK
Anche il metodo di colore con cui viene creata un immagine cambierà in funzione della sua destinazione.
Se dobbiamo usare l’immagini su monitor e schermi, utilizzeremo immagini con metodo di colore RGB; diversamente quando l’immagine dovrà subire un processo di stampa, è senza dubbio preferibile usare il metodo di separazione del colore secondo lo standard CMYK. Infatti nel processo di stampa, i pigmenti base cyan, magenta, giallo e nero vengono miscelati fra di loro per ottenere innumerevoli tonalità di colore. Attenzione quindi al metodo di colore usato, perchè uno stesso colore, se riprodotto come RGB o CMYK potrà apparire diverso.
I formati più comuni delle immagini raster
Scegliere e cambiare il formato di file a seconda dell’utilizzo, è indispensabile per evitare problemi e avere i risultati migliori. Ma quale formato scegliere?
Qui sotto i principali e i più diffusi formati per immagini.
- formati JPG ( o JPEG): spetta al JPG l’indiscusso primato per essere il formato d’immagine più conosciuto. E’ il formato di salvataggio usuale delle fotocamere, è il formato classico delle immagini leggere e veloci da inviare tramite l’e-mail, è il formato universalmente supportato da tutti i programmi che gestiscono le immagini raster; è il formato immagini che popolano il mondo web e social. Però, il JPG è un formato file che col variare dei parametri di salvataggio, può diventare sì molto leggero, ma al contempo abbandonare informazioni sui pixel, restituendo un’immagine di poca qualità e bassa definizione.
- immagini GIF: formato ottimo sul web, specialmente nei social. Si sta ampiamente diffondendo nella creazione di GIF animate per brevissime animazioni. Le immagini PNG possono avere uno sfondo trasparente, utilissimo quando si deve inserire un’immagine su sfondo colorato senza avere il riquadro bianco intorno. Col cambiare dei parametri di salvataggio, si possono creare file più o meno pesanti. Al ridimensionamento dell’immagine, non perderò qualità perchè il numero di pixel salvati e le informazioni in essi contenute rimarranno invariate.
- immagini PNG: formato molto simile al GIF, con una gamma più ampia di colori nella scala RGB. Per questo non è adatto alla stampa. Molto adatto invece per il mondo web con effetti di trasparenza.
- formato TIF o TIFF: formato file capace di mantenere i livelli di un’immagine ed è adatto per quelle immagini per cui si deve avere un’altissima qualità. Si possono creare file molto pesanti. E’ il formato più indicato per la stampa appunto dove la qualità è irrinunciabile.
- immagini PSD: formato file nativo di Adobe Photoshop, il programma professionale per la gestione di immagini raster in ambito professionale.
Formati file immagine vettoriali
Le immagini vettoriali sono sostanzialmente ottenute attraverso linee, punti, curve e poligoni. Semplicemente… li potremmo considerare dei disegni.
Il formato vettoriale è definito attraverso equazioni matematiche pertanto indipendenti dalla risoluzione. Questo comporta la possibilità di ingrandimento all’infinito (se le applicazioni lo permettessero) senza perdita di qualità e di definizione. Il formato vettoriale mediamente è più leggero rispetto al formato raster.
Quello vettoriale è e deve essere senza dubbio il formato di disegno da utilizzarsi per la creazione di un marchio o di un logo, in modo che sia sempre scalabile e riproducibile su qualsiasi supporto e in qualsiasi dimensione. Qualora si rendesse necessario fare modifiche di forma e colore, il formato vettoriale permette variazioni in modo semplice e immediato, contrariamente ad una immagine raster.
I formati più comuni delle immagini vettoriali
- SVG: formato trasversale gestibile sia da programmi di grafica vettoriale sia da editor di testo. Si può comprimere fino a raggiungere file dalle dimensioni minime, perfetti per il web.
- AI: formato file nativo di Adobe Illustrator, il programma professionale per la gestione del vettoriale in ambito professionale.
- EPS: è un formato che può incorporare altre immagini raster e essere convertito a sua volta in formato raster, con conseguente perdita di informazioni tipiche del file vettoriale.
Normalmente i file EPS possono essere inseriti in altri formati che supportano questo tipo di file. File compatibile fra varie applicazioni per la gestione di immagini vettoriali. - PDF: insieme al JPG è il formato più conosciuto che tutti noi usiamo per visualizzare documenti che contengono testi e immagini, da qualsiasi ambiente, da qualsiasi sistema operativo e da qualsiasi dispositivo. Il PDF garantisce la massima fedeltà rispetto a quanto progettato: in poche parole viene visto da tutti allo stesso modo. Capace di gestire immagini raster, vettoriali, testi, moduli e oggetti interattivi, il PDF rappresenta per gli addetti al settore una vera e propria semplificazione anche per la preparazione dei file stampa. Insomma se non ci fosse … si dovrebbe inventare!
Come cambiare formato file
Come cambiare il formato di file, dipende dal software specifico. Solitamente i formati compatibili si trovano sotto la voce “Salva con nome” oppure sotto la voce “Esporta”.
Per esempio si può passare da PDF a JPG , o passare da JPG a PDF, oppure da AI a EPS, o da AI a PDF….
Con questo articolo speriamo di avervi eliminato dei dubbi sull’uso di file grafici e nei loro formati e diciamocelo sottovoce…(di non ricevere più richieste di file impossibili!!).
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