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Facebook Reactions: opportunità o svantaggio?3 min read

Il 24 Febbraio 2016 Facebook ha introdotto le “Facebook Reactions” per gli utenti di tutto il mondo, che si pongono come un’estensione del tasto “mi piace”, che è comunque rimasto a disposizione. Ora siamo in grado di dire che ci piace un post, ma anche di esprimere il nostro stato emozionale attraverso 5 emoji: “Love, Haha, wow, sigh e grrr”. 

Perché effettuare questo cambiamento? Questa la spiegazione di Sammy Krug, product manager di Facebook:

“Ogni giorno le persone vanno su Facebook per scoprire che cosa succede nel loro mondo e in giro per il mondo, e condividono ogni sorta di cose, che siano aggiornamenti felici, tristi, divertenti o riflessivi. […] Abbiamo ascoltato le persone e capito che dovrebbero esserci più modi per esprimere più facilmente e più in fretta come vi fa sentire qualcosa che vedete nel News Feed. È per questo che oggi introduciamo Reactions, un’estensione del tasto “mi piace”, per darvi più modi per condividere le vostre reazioni a un post in un modo facile e veloce”.

Facebook Reactions: le implicazioni comunicazionali per le pagine aziendali

  1. A livello tecnico, per ora le Facebook Reactions hanno lo stesso valore dei like: secondo l’algoritmo di Facebook se esprimi una reazione al post di qualcuno vuol dire che dimostri il tuo interesse per vedere altri post di quel genere. In altre parole, se reagisci con l’icona “Grrr”, per Facebook è come se avessi espresso un like e deciderà di farti vedere contenuti simili… una falla o una scelta voluta? Vero è che i contenuti che generano reazioni negative hanno un’altissima probabilità di generare passaparola…
  2. Le reactions sono 6, ma vengono mostrate agli utenti solo le 3 più gettonate. Funzionando appunto come un like, se gestisci una pagina aziendale, fai uno strafalcione e ricevi molti “GRR” non puoi eliminarli.
  3. Nel caso tu gestisca una pagina aziendale, ti chiederai senz’altro come trarre vantaggio da questa novità. Sappi che per ora non ti è possibile vedere le tendenze generali delle reazioni sulla pagina: se vuoi sapere il numero di persone che hanno reagito ad un tuo post, devi aprire direttamente la pagina “Statistiche” di quel post. Purtroppo al momento Facebook non permette di effettuare un confronto tra le reazioni che ricevono i tuoi post organici con quelli a pagamento, quindi non puoi confrontare le reazioni che ottieni quando paghi per mostrare i tuoi contenuti con quelle che ottieni con dei post organici.
  4. Le persone che cliccano “love” per molti dei tuoi post possono diventare dei buoni brand evangelist (clienti fortemente fidelizzati e appassionati che parlano spontaneamente del tuo brand); Facebook al momento non ti permette di segmentare queste persone, ma potrebbe essere utile osservarli “manualmente” per avere l’opportunità di coinvolgerli e interagire con loro più spesso.
  5. Non dare poca importanza alle reazioni negative: fino ad una settimana fa quando un post innescava una reazione negativa, l’utente commentava quel post; ora, avendo diverse opzioni, questa situazione potrebbe cambiare. Tieni a mente che gli utenti che hanno una reazione negativa ai tuoi post possono reagire più rapidamente rispetto a prima.

L’implicazione maggiore è il fatto di ottenere un maggior numero di feedback che però possono perdere di specificità, nel caso siano negativi; sarebbe buona norma prestare attenzione ai segnali che si ricevono, mettendoli a raffronto con i commenti negativi ricevuti in precedenza.

Questa novità avrà sicuramente delle implicazioni per i brand e i responsabili del marketing si trovano a sperimentare varie possibilità; il significato di avere il “like” perderà importanza? Sicuramente le regole del gioco sono cambiate: le Reactions ci permetteranno di ottenere un feedback più accurato sui contenuti che realizziamo. In questo modo, i marchi possono prestare maggiore attenzione alla risonanza che il contenuto ha presso il pubblico e quindi sfruttare tali informazioni a proprio vantaggio.

E tu cosa ne pensi delle Facebook Reactions?

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